giovedì 28 aprile 2011

Comunicato stampa di Michele Terra sul CIVIS

“Proponiamo una grande class action per far pagare i danni del Civis ad amministratori ed imprese. Le penali questa volta le riscuotano i bolognesi” 

Il servizio di Report su Bologna ha centrato pienamente il bersaglio, dimostrando, cosa che il PCL denuncia da sempre,come la città sia in ostaggio di industriali , massoni, banchieri, coop costruzioni che, con la complicità dei sindaci e delle giunte di ogni colore, hanno svuotato le casse del comune.
Era il gennaio del 2008 quando il Partito Comunista dei Lavoratori presentò un esposto alla magistratura contro il trio Cofferati-Draghetti-Errani a proposito dell'inquinamento atmosferico in città e le fallimentari politiche di trasporto pubblico. Già allora evidenziammo l'inutilità delle grandi opere e l'opportunità offerta della linea Fs di cintura di diventare con pochi costi una vera e propria metropolitana di superficie. Nessuno in questi anni ci ha mai risposto, né la magistratura per quanto di competenza, né i livelli politici che hanno scelto la strada dell'equa spartizione, come per il Civis: alla Fiat i mezzi, alle coop. i lavori stradali. Tutto questo mentre progetti immediatamente realizzabili, come la creazione di una rete di scuolabus elettrici, rimangono abbandonate come immagini di mondi lontani ed irraggiungibili.
La dura realtà è che da un ventennio le politiche per il trasporto pubblico sono ferme - da quando venne elettrificata la linea 13 - e che tutte le amministrazioni succedutesi - Guazzaloca, Cofferati, Delbono e Cancellieri - sono responsabili della situazione.
Lo stesso Merola, che da presidente del q.re Savena protestava contro il Civis, si è ben adeguato una volta diventato assessore, ed ora tenta la terza svolta a fini elettorali. Chissà per quanto tempo manterrà la stessa idea.
Anche a fronte ad una sinistra silente, che negli anni di governo della città non è mai andata oltre a qualche dichiarazione stampa del tipo "la metropolitana non è una priorità" senza indicare nulla, che oggi si ritrova ancora abbracciata al PD, solo il PCL si pone come alternativa.
Il Comune di Bologna, i comitati ed i singoli cittadini bolognesi si devono far promotori di una grande class action contro tutti i politici che nel tempo hanno voluto il Civis e le aziende che hanno beneficiato delle loro scelte sciagurate. Le penali le riscuotano i bolognesi.
Ovvero, per dirla con uno slogan: il Civis e i danni relativi li paghino Guazzaloca, Cofferati, Delbono, La Fiat e le coop.  E' questa proposta che il PCL renderà pubblica distribuendo 5mila cartoline in città

Bologna, 22 aprile 2011                           
Michele Terra

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