Pubblichiamo un estratto dell'articolo di Serafino D'Onofrio, apparso oggi nella sua rubrica "Il Marziano" sul Resto del Carlino, in cui l'autore parla di Michele Terra e del PCL.
«Siamo i primi sulla scheda, in alto a sinistra!». Per anni, gli italiani hanno visto, come primo simbolo, la falce e martello del PCI. Poi, negli anni ’80, i radicali si misero in fila, con molto anticipo, per presentare il simbolo elettorale. Però i comunisti erano tanti e li sorpassarono, arrivando primi. I radicali, tenacemente, fecero fare la fila ai disabili. Ma i comunisti (che avevano modi un po’ spicci) ammaccarono anche le persone in carrozzina. Poi i comunisti si ammorbidirono molto e passò il sorteggio.
A Bologna, sulla scheda, c’è di nuova al primo posto la falce e martello. E’ il simbolo del Partito Comunista dei Lavoratori (trotzkisti). Che dai comunisti (stalinisti o ortodossi) hanno sempre preso botte da orbi. Un partito piccolo, un tantinello ideologico ma “cazzuto”. Si infilano in ogni corteo e si presentano a ogni elezione. Raggiungono i risultati migliori nei comuni con il nome composto. Eleggono consiglieri a Finale Ligure, Val di Susa, Casalpusterlengo e Ozzano Emilia. Ma sono forti anche a Vaccarizzo Albanese. Il loro candidato sindaco è Michele Terra, una volta, chiamato “Michelino”. Il segretario nazionale del PCL è un professore di filosofia: Marco Ferrando. Un bell’uomo con la faccia da buon uomo. Se ascoltate un suo appello elettorale in Tv, vi coinvolgerà con un eloquio elegante e impetuoso. Conosco un professorone universitario che lo vota sempre perché è l’unico politico che non sbaglia mai un congiuntivo.